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Mal di schiena | il Centro Blog

Scritto da Mirco Bianchi | 07 dic 2018

Il mal di schiena è spesso associato a patologie che riguardano soprattutto le degenerazioni della colonna vertebrale e che sono oggetto di questo articolo. La colonna vertebrale è il complesso di ossa che forniscono il sostegno mediano e posteriore del corpo. È divisa in colonna cervicale (sette vertebre), dorsale (dodici vertebre), lombare (cinque vertebre), sacrale (cinque “vertebre”) e coccige. Nel canale vertebrale, situato al suo interno, scorre il midollo spinale, cioè il collegamento tra cervello e organi del corpo (muscoli, organi interni,…). Fra le vertebre sono presenti strutture elastiche (dischi) che permettono alla colonna di sopportare carichi notevoli. Inoltre la colonna vertebrale ha quattro deviazioni fisiologiche (cervicale, dorsale, lombare e sacro-coccigea) che consentono carichi dieci volte superiori rispetto a una struttura rettilinea. Il disco intervertebrale è formato da un nucleo polposo (molto ricco d’acqua, quasi il 90%) e da un anello fibroso esterno che contiene il nucleo. La struttura del disco funziona da ammortizzatore.

La pressione subita dai dischi dipende ovviamente dalla posizione della schiena: è minima in posizione orizzontale, intermedia in posizione verticale e massima quando si è seduti o si è piegati in avanti con un peso in mano che sposta ulteriormente il baricentro. I dischi sono praticamente privi di innervazione; ciò se da un lato consente di muoversi senza provare dolore, dall’altro non permette di accorgersi delle degenerazioni discali se non quando il quadro è diventato sufficientemente grave. Con l’età il disco s’impoverisce d’acqua (l’abbassamento di statura con l’invecchiamento è dovuto in gran parte alla diminuzione di volume dei dischi) a seguito di processi degenerativi che colpiscono i mucopolisaccaridi che hanno il compito di trattenere l’acqua assicurando l’elasticità della struttura. Il processo degenerativo che colpisce i dischi è detto condrosi, mentre si parla di osteocondrosi quando sono coinvolte anche le vertebre. L’osteocondrosi agisce anche sul sistema nervoso spinale provocando dolore (il 10% circa dei pazienti presenta una grave invalidità). Il processo degenerativo può produrre anche altre patologie (la spondiloartrosi, cioè la degenerazione delle articolazioni intervertebrali poste dietro ai dischi).

L’ernia del disco

L’ernia del disco è la patologia classica dei dischi intervertebrali. A seguito della diminuzione del contenuto acquoso del disco (a settant’anni ci può essere una riduzione anche del 10% della quantità d’acqua), le vertebre si avvicinano (il disco è meno elastico); per rispondere alla nuova situazione il disco cerca di trattenere più acqua e si gonfia (protrusione discale), pur non avendo più le strutture perfettamente integre per contenerla. Se il nucleo polposo si rompe l’ernia non si verifica, ma se è invece l’anello che si crepa a seguito della pressione del nucleo interno, si verifica il prolasso, cioè l’ernia costituita dai materiali generati dalla rottura. Quando questi materiali toccano le innervazioni il paziente prova dolore, eventualmente con irradiazioni. L’ernia del disco è molto frequente nella regione lombare, meno nella cervicale, rara nella dorsale.


Mal di schiena: la strategia

Il mal di schiena è una delle patologie più indefinite, per questa caratteristica secondo forse al solo “mal di testa”. Praticamente la quasi totalità della popolazione ha sofferto almeno una volta di mal di schiena, per un giorno o per una settimana della propria vita, e una percentuale significativa deve conviverci per periodi molto più lunghi.

È fondamentale risalire alla causa del dolore per poter definire una strategia di intervento corretta. Le cause principali possono essere:

  • degenerazioni delle strutture della colonna vertebrale
  • posture errate
  • insufficienza muscolare
  • contratture muscolari
  • sovrappeso
  • patologie del tronco o autoimmuni

Come si vede, queste classi sono piuttosto vaghe e al loro interno è possibile suddividere ulteriormente in insiemi fra loro disgiunti (quindi cause completamente diverse). È importante notare come ogni classe abbia anche una particolare prevenzione dei problemi. Per esempio è usuale fornire informazioni su come evitare posture errate durante il lavoro o nel tempo libero oppure su come potenziare addominali e/o dorsali (i muscoli di stabilità). Esula dagli scopi di questo articolo trattare della prevenzione, tema però che sta assumendo un’importanza sempre più rilevante, soprattutto nei bambini e adolescenti; piuttosto ci interessa esaminare come risolvere un mal di schiena che purtroppo si manifesta con frequenza.

L’origine del dolore – A differenza di altre patologie, la dolorabilità del mal di schiena può non essere in relazione con la gravità del caso.

Infatti la dolorabilità dipende dall’irritazione delle terminazioni nervose: se l’alterazione del normale stato della schiena è piccola, ma sfortunatamente interessa molto da vicino una terminazione nervosa, anche con una piccola alterazione c’è grande dolore. Questo punto viene sfruttato da molte terapie in maniera un po’ empirica: per esempio una semplice manipolazione può allontanare anche casualmente il problema dal punto del dolore e risolvere momentaneamente il mal di schiena.

La scelta della terapia – In primis è fondamentale escludere sia degenerazioni della colonna vertebrale, sia patologie del tronco o autoimmuni. Quindi l’intervento del medico è consigliato. Con una serie di esami cercherà di definire se l’ambiente di cura debba essere squisitamente medico (chirurgico, neurologico ecc.) oppure fisioterapico.

Ma come orientarsi fra il mare di terapie possibili? Senza sapere la causa esatta è molto difficile, perché ogni terapia ha un margine di successo variabile con la causa. È inutile curare la postura diurna se il problema è la posizione che si assume quando si dorme (che può essere un’aggravante decisiva di un problemino); come è inutile massaggiare i muscoli dorsali se il problema è tipicamente osseo.

Quindi nella scelta della terapia bisogna andare per tentativi partendo dalle cause più probabili. Un fisioterapista specializzato la saprà consigliare al meglio. Programmi completi che prevedono terapia individuale, rinforzo muscolare (stabilità), ginnastica specifica e istruzione sull’ergonomia e sullo stile di vita stanno prendendo sempre più posto e conseguono i migliori risultati (maggiori informazioni www.ilcentro.ch).

C’è però una sequenzialità da rispettare:

prima si cambia lo stile di vita, prima si risolverà la problematica legata alla schiena. Il medicamento del secolo è e rimane il movimento e l’attività fisica.

Per stile di vita relativamente al mal di schiena significa:

  • evitare il sovrappeso
  • rinforzare la muscolatura di stabilità (sotto controllo fisioterapico)
  • dormire su un letto (materasso e doghe) anatomico
  • evitare carichi innaturali e superiori a ciò che il corpo può sopportare
  • praticare tanto movimento o un’attività che abitui all’agilità e/o alla flessibilità
  • rispettare un’ergonomia corretta a casa, sul posto di lavoro e durante lo sport
  • ecc.